Vuelta a España 2019, Top/Flop del Giorno
La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2019.
TOP
Reémi Cavagna (Deceuninck-Quick-Step): Il francese aveva dimostrato negli ultimi giorni di essere uno degli uomini più in forma della sua squadra, insieme a Gilbert e Stybar, e oggi ha potuto sfruttare appieno l’occasione che si è creato. Potendosi risparmiare per tutto il tempo della fuga, avendo i propri capitani in gruppo, ha potuto dare tutto nel finale, mettendo sul piatto anche una sagacia tattica non comune. Ed ecco che è presto fatta la ricetta per la vittoria stagionale numero 61 della Deceuninck-Quick-Step.
Sam Bennett (BORA-hansgrohe): La maglia verde sembra ormai sfumata, ma oggi dà ancora una bella dimostrazione del proprio potenziale. Su un arrivo difficile, con pendenze impegnative soprattutto nell’ultima parte che hanno tagliato fuori tutti i velocisti, lui invece tiene duro e addirittura va a regolare agevolmente il gruppo degli inseguitori di Cavagna. Giunto ormai nel pieno della maturità, con questa tenacia e questa evoluzione tecnica, nei prossimi anni potrebbe impensierire un gigante come Peter Sagan in molte corse importanti.
Primoz Roglic (Jumbo-Visma): Anche quando non è chiamato a fare la corsa in prima persona, la Maglia Rossa riesce comunque ad essere protagonista. La caduta gli porta via uno sfortunato Tony Martin, costretto al ritiro, ma per fortuna gli rimane un altro compagno che, con grande caparbietà e la collaborazione delle altre squadre, riesce a limitare i danni dell’attacco della Movistar. Nel finale si limita poi a gestire, arrivando alla tappa decisiva con un margine di vantaggio sugli avversari decisamente rassicurante.
FLOP
Movistar: La squadra spagnola, le cui tattiche di certo non brillano per intraprendenza in salita, ha deciso di attaccare a testa bassa proprio nel momento meno opportuno. Accelerare in pianura negli attimi seguenti una caduta che costringe a rallentare la Maglia Rossa e altri big, non è certo una “operazione simpatia” di cui andare fieri. Una tattica per certi versi inspiegabile che non fa che accrescere i loro detrattori in gruppo e tra i tifosi.
Tony Martin (Jumbo-Visma): Più volte incoronato da Roglic come il gregario più importante, oggi è costretto al ritiro a causa dei postumi della caduta che ha fatto mettere il piede a terra anche al proprio capitano. Per fortuna, con soltanto ancora due tappe da disputare, il suo lavoro era ormai giunto quasi al termine ma, in caso di vittoria, non potrà sfilare insieme a Roglic.
Dylan Teuns (Bahrain-Merida): Questo arrivo era perfetto per le sue caratteristiche ma alla fine non riesce ad emergere, giungendo molto alle spalle di Sam Bennett, seppur in top ten. Sicuramente la fatica comincia a farsi sentire, ma alla quinta top ten di questa edizione, un certo rammarico rimane sicuramente per non averlo visto ancora centrare il risultato pieno.
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